Articolo a cura del dr. Massimo Natale

Col termine “prevenzione” si comprendono tutte quelle procedure che evitano la comparsa di una patologia (prevenzione primaria) o ne riducono al minimo gli effetti in caso di insorgenza (prevenzione secondaria).

Un bel sorriso e una idonea salute orale, dipendono da tanti fattori, alcuni controllabili, altri meno.

La prevenzione inizia fin dalla nascita. E’ fondamentale abituare il bambino, già alla comparsa dei primi dentini (tra i 6 mesi e un anno di vita), a una corretta igiene orale. Il tutto sarà realizzato con uno spazzolino morbido (in modo che l’esperienza non sia sgradevole) e SENZA dentifricio, che spesso è leggermente irritante per le mucose, specie quelle delicate dei bambini. L’esempio dei genitori farà da traino per i piccoli pazienti. Naturalmente, l’atto dello spazzolamento dovrà essere realizzato da uno dei genitori, senza eccessiva forza ma con la giusta delicatezza. Soltanto dopo lo spazzolamento degli adulti, sarà data al bambino la possibilità di “giocare” con lo spazzolino provando a spazzolare i denti. E’ impensabile che sia il bambino medesimo a lavarsi correttamente i denti, almeno fino a 3-4 anni, asseconda della maturità psicofisica del piccolo. Ovviamente, quando il bimbo inizierà a spazzolare i denti in autonomia, ciò dovrà avvenire sotto la supervisione dell’adulto, che vigilerà affinché le manovre siano corrette ed efficaci ai fini dell’igiene orale.

Ma quando lavare i denti al cucciolo? L’ideale sarebbe due o tre volte al giorno, ma che almeno la sera diventi un momento imprescindibile, che precede rigorosamente la messa a nanna. A questa età, assolutamente sconsigliato qualunque spazzolino elettrico o anche collutori: un adeguato spazzolamento di denti e gengive, come detto con un piccolo spazzolino morbido, sarà sufficiente a mantenere pulito il cavo orale del piccolo paziente.

A proposito di carie e prevenzione, è d’obbligo toccare il tema dell’alimentazione.

Un bimbo che non mangia caramelle e merendine, presenterà una minore tendenza alla carie, oltre che un salute generale migliore. Il nostro consiglio è di abituare i bambini a non mangiare schifosissime (anche se intriganti!) caramelle colorate, e fare merenda con un bel panino, col formaggio o con un insaccato leggero e frutta. A tal proposito, cosa peggio delle merendine? Sono ricche di conservanti, grassi e zuccheri, cariano i denti, anche perché spesso appiccicose e possono essere causa di diabete e obesità. Ribadiamo il consiglio di abituare il piccolo a fare merenda con un bel panino e formaggio, e magari con una mela. L’assunzione di un gelato o di un dolcino, può essere limitata alle occasioni, e magari la sera, dopo cena e, appunto, poco prima del rito del lavaggio serale dei denti.

Tuttavia, altri fattori predispongono il bambino alle carie: le abitudini viziate (deglutizione atipica, suzione di dito e/o ciuccio e/o biberon), respirazione orale etc. Sono tutte situazioni che alterano l’equilibrio microbico e funzionale del cavo orale predisponendo alla carie, oltre che alle malocclusioni. In tali situazioni, è quanto mai importante consultarsi col pediatra e col dentista, per gestire al meglio le inevitabili complicazioni, mettendo in atto le più corrette metodiche di prevenzione.

Quando portare il piccolo dal dentista?

Una bella domanda, la cui risposta a nostro avviso è: il più precocemente possibile. Certamente, già a 4-4,5 anni, andrebbe effettuata la prima visita seria che servirà a due ragioni, entrambe fondamentali: la prima affinché il piccolo prenda confidenza con lo studio, con le segretarie e coi dottori, la seconda per verificare se effettivamente vi siano in atto delle problematiche (abitudini viziate, igiene orale scadente, carie, malocclusioni etc.) in previsione di un futuro intervento. In questa fase, per nostra esperienza, non è ancora possibile intervenire per curare una carie o inserire un apparecchio ortodontico, tuttavia si può ottenere un effetto ancora più importante, ossia guadagnare la fiducia del nostro piccolo paziente, che dovrà vivere il momento della visita come una situazione di complicità e gioco.

Se alla prima visita, le cose saranno OK, sarà sufficiente programmarne una seconda dopo 4-6 mesi. Se già osserviamo in atto situazioni che andranno a breve gestite (carie, abitudini viziate etc.) sarà bene inserire il piccolo paziente in un ciclo di richiami periodici, che lo vedrà in studio ogni 1-2 mesi. Ogni visita sarà l’occasione per guadagnarsi una piccola fetta di fiducia, fin quando sarà possibile intervenire in totale serenità, per es. per curare una piccola carie dei denti da latte o sigillare i primi molari definitivi, che spuntano circa all’età di 6 anni.

Torniamo all’adulto!

Naturalmente, il concetto di prevenzione è valido anche per l’adulto. Il nostro consiglio è di effettuare un controllo ogni 6 mesi, magari in occasione dell’igiene periodica. Tutto ciò, ovviamente, in assenza di segni e sintomi. Se invece avvertiamo “qualcosa di strano” (sensibilità, dolore alla masticazione, zone di ristagno di cibo, gengive sanguinanti etc.) è buona norma recarsi dal proprio dentista, che effettuerà una visita accurata, decidendo nei casi dubbi di sottoporre il paziente a qualche approfondimento diagnostico (rx endorale o panoramica, sondaggio parodontale etc.).

Rientrano nei casi di prevenzione l’igiene professionale (ablazione del tartaro) e la sigillatura dei primi molari definitivi, argomenti meglio trattati nelle apposite sezioni (Igiene e Pedodonzia).