Articolo a cura del dr. Massimo Natale

Non c’è dubbio: l’odontoiatra può fare estetica, o bruttezza. Dipende naturalmente dalle capacità di ognuno di noi, dalle procedure applicate, dalla tecnologia disponibile in studio, dalla passione e, perché no, dalla creatività.

Noi tentiamo sempre di fare estetica.

Intanto nella conservativa, in quanto utilizziamo sempre e comunque materiali compositi, avendo abbandonato l’amalgama d’argento già dal 1997.

Ma è soprattutto con il flusso di lavoro digitale che facciamo estetica: difetti nelle zone frontali, dovuti a vecchie otturazioni, devitalizzazioni, disallineamenti etc. possono essere risolti col sistema digitale e il DSM ossia il Digital Smile Design: impronta digitale, fotografie del paziente, pianificazione virtuale del caso, in modo da avere una previsualizzazione del risultato estetico, sia noi operatori che il paziente, e quindi realizzazione della riabilitazione:  preparazione degli elementi dentari e rivestimento con vetro-ceramica.

Il risultato è un’uniformità di estetica e di progettazione che rende il sorriso veramente estetico e accattivante.

Gli attori protagonisti di questo percorso estetico sono il dr. Massimo Natale e il dr. Luigi Stagno d’Alcontres, di recente affiancati dal dr. Leandro Formica.

Naturalmente, per fare estetica ci appoggiamo a un laboratorio super digitalizzato, che ha la nostra stessa ispirazione nello sforzo di raggiungere il miglior risultato possibile per il paziente.

Nelle immagini in basso, due casi di riabilitazione estetica e funzionale, il primo nel gruppo frontale, il secondo nell’intera arcata